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1370. Francesco Sforza a Francesco de Georgiis 1453 aprile 21 Milano

Francesco Sforza comunica a Francesco de Georgiis, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli nel Pavese, che sono stati da lui gli uomini ducali da Giovenzano della campagna di Pavia, lagnandosi delle lettere scrittegli ad istanza di Giorgio Gatto. Siccome è risultato che questi è stato reticente, vuole che di dette lettere non faccia alcun caso, avendogli taciuto che il caso era stato risolto dai consiglieri ducali Nicola Arcimboldi e Pietro Cotta. Conseguentemente dispone che si attenga solo a quanto gli scrisse il primo giugno 1451.

[ 285r] Francisco de Georgiis, commissario super alogiamentis equorum in Papiensi.
Se sono lamentati da nuy l'homini nostri da Giovanzano dela campagnia de Pavia per la casone dele lettere te havimo scrito nuperrime ad astantia de Georgio Gato, secundo per la supplicacione loro introserta poteray comprendere pyù chiaramente. E, perché esso Giorgio non expresse nela supplicatione sua la veritade tuta, tacendo che questa cossa sia stata altra volta cognosuta e terminata per li spectabili consilieri nostri dilectissimi miser Nicolao Arcimboldo e Petro Cotta, il che, quanto l'havesse expressi, non gli haveramo concesso esse lettere, pertanto te comandemo e volemo che, non attese dicte lettere concesse ad esso Georgio, observi et exeguise le nostre lettere, quale te scrissemo altre volte a Mediolano, primo iunii 1451, dele quale te mandiamo la copia inclusa, come ce pare honesto e iusto. Mediolani, xxi aprilis MCCCCLIII. (a)


(a) A margine: Pro Antonio Guidobono.