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1373. Francesco Sforza al podestà e al referendario di Tortona 1453 aprile 21 Milano

Francesco Sforza esprime al podestà e al referendario di Tortona il suo stupore che non osservino l'esenzione di cui godono Antonio Bartolomeo e Melchione, tutti di Beguri, cittadini di Tortona. Trattasi di una esenzione, dovuta a un prestito di denari fatto alla comunità tortonese e testimoniata da lettere di Corrado, fratello del duca, che, a sua volta, ne comanda l'osservanza.

[ 285v] Potestati et refendario nostro Terdone.
Havimo hauto querela da Antonio Bartolameo et Melchion, tuti di Beguri, citadini de quela nostra citade de Terdona, perché non gli fu observata una loro exemptione, quale hano da quela comunitade, per casione de certo prestito de dinari, quale fessero altre volte li precessori d'esi supplicanti ala dicta comunità, contra ogni debito de iustitia e contra la forma dele lettere ha scrito sopra ciò il magnifico Conrado, nostro fratello, secondo vedarite per la supplicacione quale ve mandamo introclusa. Dil che siamo merevegliati e per questo ve comandemo e volemo observati et faciati omnino debitamente observare ali dicti supplicanti essa loro exemptione per modo che de eius inobservantia non habiamo altra querela. E si forte havisti altra cossa iuridica in contrario, avisatime per vostre lettere indilate. Data Mediolani, die xxi aprilis MCCCCLIII.