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1380. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Basaluzzo 1453 aprile 21 Milano

Francesco Sforza scrive al podestà, al comune e agli uomini di Basaluzzo di non importunare per tasse locali Giacomo Feruffino e Manfredo Lanzanegra né i loro massari, non ammettendo che per gli stessi beni i ricorrenti abbiano, contro l'uso a pagare lì e in Alessandria. Conseguentemente qualsiasi aggravio per ciò loro fatto venga risarcito.

[ 287r] Potestati, comuni et hominibus terre Basarutii.
Atesa la querela ne hano fato Iacomo Ferufino et Manfredo Lanzanegra, citadini nostri de Alixandria, per l'inclusa supplicatione, ve scrivemo et comandemo che, essendo vere le cosse narrate, no(n) molestati, né tu, potestà, lasi molestare essi supplicanti alcuno caricho occurente in quela terra, nec suoi massari, ho altri per loro, perché non intendemo gli sia fato torto, né per medesmi beni pagano in dui loci essi supplicanti, silicet in Alexandria et in quela terra, contra ragione e contra l'usitato, et ogni novità e pagamento, fato per loro ibi dala dicta occupatione in qua, fateli libere revocare et restituire, per forma ch'essi supplicanti non habiano de ciò altra digna querela. Data Mediolani, die xxi aprilis MCCCCLIII.