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1395. Francesco Sforza al referendario e Gracino da Pescarolo 1453 aprile 23 Milano

Francesco Sforza sollecita il referendario e Gracino da Pescarolo dei Maestri delle entrate di Pavia, che tenuto conto di quanto si contiene nella supplica del milanese Bizardo del Conti e compagni, gli si faccia, anche per l'interessamento della duchessa, avere da Giovannepiero Strazapat il suo debito, ed entro tre giorni gli si faccia sapere quello che avranno concluso.

[ 289v] Referendario et Gracino de Pescarolo, ex Magistris intratarum nostrarum in Papia.
Ve havimo scrito per altre nostre lettere a supplicatione de Bizardo del Conte, citadino nostro melanese, e li compagni, che, hauta informatione di quello se conteneva in essa supplicatione, dovistivi provedere che fusse fato ad esso supplicante lo debito suo per Giovannepiero Strazapat in essa supplicatione nominato, e cossì per interesse dela illustrissima nostra consorte. E perché intendemo vuy essere giari di quello si contene in essa supplicatione, pertanto, di novo ve comandemo et volemo che, vedute le presente, provediati in forma cossì per l'interesse dela prefata nostra consorte, come deli dicti supplicanti (a), in modo che de ciò più non sentiamo altra querella. Et in questo non gli sia negligentia, rescrivendone come haveriti fato in predictis fra lo termino de tri giorni post harum receptionem. Mediolani, xxiii aprilis 1453.


(a) Segue come deli dicti s depennato.