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1481. Francesco Sforza al capitano della Martesana 1453 maggio 3 Milano

Francesco Sforza espime al capitano della Martesana il suo disappunto per non avere ancora posto fine alla vertenza tra quei di Bellusco e quei Bergamaschi o Brambillaschi di quei posti per la faccenda del pagamenti degli oneri. Faccia pagare agli ultimi menzionati quanto già gli ha scritto e così chiuda tutto circa tale vertenza.

[ 305v] Capitaneo nostro Martesane.
Intendendo che ancora non hai exequito quanto t'havimo commisso per nostre lettere circa la differentia vertente fra l'homini de Beluscho et queli Pergamaschi (a) sive Brambilaschi, habitanti d'essa terra, per casone deli pagamenti deli carighi et cetera, dil che se maraveliamo perché non ne pare che la causa merita d'esse deducta in longho. E pertanto te comandiamo expresse et volemo che, omni mora et litigio posthabitis, decidi omnino essa differentia et dii expeditione, secundo la commissione t'havimo fata sopra ciò, per forma che de questa cossa non sentiamo altra querella, perché l'haverimo molestissima, faciendo pagare essi Pergamaschi et (b) Brambilaschi, secondo t'havimo scrito per le dicte nostre lettere. Mediolani, iii (c) maii 1453.


(a) Segue sive et depennato.
(b) et in interlinea su sive depennato.
(c) Segue ii depennato.