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1490. Francesco Sforza ai deputati e Presidenti di Cremona 1453 maggio 4 Milano

Francesco Sforza esprime ai deputati e Presidenti di Cremona il suo disappunto per l'ancora disattesa, nonostante l'ordine avuto, restituzione ai gentiluomini di Dovera, sudditi del marchese di Mantova, dei danari versati per una condanna.

Deputatis et presidentibus civitatis Cremone.
Intendemo per la querela n'è fata per parte de quelli gentilhomini da Doera, subditi del'illustrissimo signore misser lo marchese da Mantua, che ancora non gli haviti restituiti li danari dela condemnatione paghati secundo ve havemo ordinato e commesso, dil che n'havimo (a) pigliato grandisima admiratione e spiacere, e pertanto ve havimo voluto havere scrita ancora questa. Comandemovi expressamente e volendo che senza altra exceptione ho longheza de tempo restituati e faciati restituire ali dicti zentilhomini esse danari pagati, et in questo non usati renitentia ho negligentia veruna né aspetati altra replicatione de nostre lettere, perché l'haverimo molestissimo, e cossì l'intenderiti per effecto. Data Mediolani, iiii maii 1453.


(a) In A hannno.