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1491. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1453 maggio 4 Milano

Francesco Sforza vuole che Giovanni Mauruzzi da Tolentino, consigliere ducale e luogotenente di Cremona, convochi i deputati del comune di Cremona perché, in supplenza all'inazione del podestà, provvedano alla restituzione ai gentiluomini di Dovera, sudditi del marchese di Mantova, dei denari da loro pagati per una condanna.

Domino Iohanni de Tollentino, consiliario et locuntenenti Cremone.
Haveamo commesso al potestà nostro de quela cità de Cremona dovesse provedere omnino che li gentilhomini da Dovara, subditi di l'illustre signore domino marchise da Mantua, rehaveseno dali deputati d'essa cità li danari pagati per casone de una condemnatione dela quale altre volte te recordemo haverone scrito. E perché esso nostro potestà, non senza grandissima nostra displicentia, è stato remisso in exequire questa nostra voluntà, pertanto ve commettemo a vuy e volemo che, senza alcuna dimora, habiati da vui essi deputati, ali quali etiam scrivemo opportune sopra ciò, e provediti per ogni expedienti (a) modo ch'esi gentilhomini rehabiano li dicti danari pagati, remosta ogni exceptione e longheza di tempo, per modo che per questa casone non habiamo a replicare altre lettere. Et in questo usariti ogni diligentia, e faritine cossa gratissima. Data Mediolani, iiii maii 1453.


(a) In A expendienti.