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1517. Francesco Sforza al referendario di Pavia 1453 maggio 5 Milano

Francesco Sforza ordina al referendario di Pavia di non dar corso alla disposizione che egli intende dare al tesoriere di sottrarre al salario ancora dovuto al conte Giovanni Manfredi, già podestà di Pavia, trecentocinquanta lire che tal Giovanni Pietro Scarabelli pretende di aver date al conte, che, a sua volta, assicura di non averle mai ricevute. Il duca esige che gli si faccia appieno sapere come si sono svolte le cose.

Referendario nostro Papie.
Molto se lamenta il conte Zuane de Manfredi, chi é stato lì potestà, che per servire a uno Giovane Pedro Scarabello de Pavia vui voliti ch'el thexaurario meta al partido del dicto conte deli dinari ch'el dè havere per lo suo sallario dal thesaurario libre trecentocinquanta de imperiali ch'el dicto Giovane Pedro dice haverli dato et el dicto conte dice non haver mai receuto. Pertanto volemo non procedati circa questo per modo alcuno, ma avisatice per vostre littere al plenum dela cosa come passa per potere fare sopra ciò debita provisione, perché non intendemo che veruno receva torto. Mediolani, v maii 1453.