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1618. Francesco Sforza al capitano della Martesana 1453 maggio 13 Milano

Francesco Sforza invia al capitano della Martesana, per volontà delle parti e anche perché dia corso a quanto vi si contiene, la relazione di Cedreone, vicario del podestà di Milano circa la vertenza fra gli uomini di Bellusco e i Brambilaschi ovvero Bergamaschi, abitanti a Bellusco. Siccome la sistemazione dei cavalli presso l'osteria, fatta da Tempesta, famiglio ducale, è venuta a costare cinquantasette lire, tale somma va ripartita tra quei di Bellusco, i Brambillaschi e i Bergamaschi.

[ 332r] Capitaneo nostro Martesane.
Te mandiamo in queste nostre inclusa la copia dela relatione e declaratione facta in la differentia vertente fra l'homini de Beluscho e li Brambilaschi, sive Pergamaschi, habitatori d'essa terra de Beluscho, per domino Cedreone, vicario del potestà nostro de Milano, de voluntà d'esse parte, volendo e comandandoti expressamente che senza alcuna exceptione observi et exequischi quanto se contene in la dicta declaratione. Ceterum, perché Tempesta, nostro famiglio, ne dice che ha posto li cavali suso la hostaria per lvii libre, quale deve havere da tuta la plebe da Vicomercato, pertanto volemo intendi la rata tocha ad essi da Beluscho e Brambilaschi, sive Pergamaschi predicti, d'esse lvii libre, e dele spese e ultra la dicta rata non molesta né lasa molestare essi da Beluscho, Pergamaschi et Brambilaschi, perché non intendemo pagano la rata loro, etiam havendo bona advertentia et provedendo che lo hoste non toglia ch'el debito suo. Et in questo te carichamo assai. Data Mediolani, xiii maii 1453.