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1623. Francesco Sforza a Oldrado Lampugnani 1453 maggio 14 Milano

Francesco Sforza, assai dispiaciuto per la molestia che il fratello Boso ha dato a certi uomini di Compiano del distretto di Parma, vuole che Oldrado Lampugnani, consigliere ducale, intervenga perché detti uomini non siano oppressi né molestati.

Domino Oldrado de Lampugnano, consiliario nostro.
Pigliamo assai displicentia dela querela n'è fato per parte de certi homini de Compiano de quelo nostro destricto de Parma per l'inclusa supplicatione per la molestia gli fa Boso, nostro fratello. Perché nostra intencione non è per veruno modo ch'essi supplicanti siano indebitamente oppresi, siamo contenti e commettemovi intendiati questo fato e provediti per ogni modo expediente ch'esi supplicanti non siano quovismodo oppressi né tortezati, vel habiano iuxta casone de retornare da nuy con querella. Data Mediolani, xiiii maii 1453. (a)


(a) A margine: Pro domino Franzisco Maleta.