Registro n. 11 precedente | 1728 di 1770 | successivo

1728. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 maggio 19 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà di Pavia che, accertato quanto si contiene nella supplica di Antonio di Belani da Valenza, faccia in modo che il ricorrente ricuperi in Pavia e nel relativo contado i crediti che, sia lui che sua moglie Allesina, figlia del defunto Antonio da Sannazzaro, vantano, e tutto sbrigi con procedura sommaria tanto più che, essendo forestiero, non può avvalersi degli statuti della città.

[ 355r] Potestati nostro Papie.
Antonio di Belani de Valenza ne dice ch'el de' havere alcuni danari lì in Pavia et in el contato da diverse persone, sì per casone de mercanzia, sì etiam suo nomine et nomine de (a) domina Agllesina, figlia quondam de Antonio da San Nazaro, per cason de ficto, la quale è sua mogliere, et aliis variis de causis, secondo che da lui habunde sarai informato. Per la qual cossa intendemo nuy che Antonio predicto, senza alcuno litigio e longheza de tempo, habia el debito suo. Propterea te comandemo et volemo che contra li predicti debitori, nomine etiam quo supra, procedi et faci rasone summarie et expeditissima, veduta la verità del facto et remosta ogni cavillatione et frivola exceptione, per tal modo che, absque litigio, presto venga ad essere interamente satisfacto de tuto quello che debitamente lì doverà havere. Et non sia tenuto in tempo né in spesa, considerato ch'è forestero lì, volendo ancora, aciò ch'esso supplicante commodius et habilius habia il suo debito, che in premissis de (b) possa (c) usare deli statuti de quella cità, come se fusse naturale et originario d'esa cità citadino. Data Mediolani, xviiii maii 1453.


(a) Segue Margarite depennato.
(b) Così A.
(c) Segue ussare depennato.