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1752. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 maggio 21 Milano

Francesco Sforza, dopo aver ricordato al podestà di Pavia di avergli scritto di rendere esecutiva la sentenza di cui si faceva parola nella supplica dei cittadini pavesi, gli ordina di collocare presso un'idonea persona i pegni di cui si tratta o l'equivalente del loro valore e di rendere, in conformità alla commissione avuta, giustizia entro dieci giorni.

Potestati nostro Papie.
Questi dì proximi passati te scrissemo ad supplicatione de certi citadini Pavesi e commettessemo devesi exequire una sententia dela quale se faceva mentione in essa supplicatione e farla exequire secondo vole e richede il debito dela iusticia. Facendo ancora, parendo cossì essere iusto et rasonevele, de ponere preso de ydonea persona li pegni, pro quibus agitur, ho la valuta d'esi, et cetera, prout in eis più copiosamente se fa mentione, te comandemo e volemo procedi in essa causa e ministri rasone ale parte secondo la forma d'essa nostra prima commissione. Et expedisse la dicta causa fra dece dì continui al più tardi dopo la receptione dele presente, non attesa alcuna pendentia de lite nante a Gracino (d)a Piscarolo d'esa causa, perché intendemo l'habia presto fine. Data Mediolani, ut supra. (a)


(a) A margine: pro Zanono Coyro.