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1761. Francesco Sforza al podestà di Bregno 1453 maggio 21 Milano

Francesco Sforza trasmette al podestà di Bregno la supplica con cui si chiede di impedire che la fanciulla continui ad andarsene in giro raminga. Vuole che comandi, anche con sanzioni penali, che si faccia di tutto per trovarla, per poi consegnarla alla sorella, cui competerà di curarla.

Potestati nostro Bregni.
Havemo receuta la supplicatione, quale te mandemo qui inclusa, et adciò che dicta puta non vaga vagabonda et (a) pervengha ad mane alcune, te commetemo, volemo et comandemo che, receuta questa, provedi et ordeni per comandamento penali, da essere applica(n)do ala Camera nostra, et inquisicione et ogni altra via et modo meglio te parirà, che dicta puta se retrovi et, de poy, la reponarai appresso dicta sua sorella, ad la quale debe spectare la gubernatione et cura d'essa. Et in questo non manchi, se hai cara la gratia nostra et subito ne avisarai come haverai fato. Data Mediolani, xxi maii 1453. (b)


(a) Segue perenga depennato.
(b) A margine: Pro magnifico domino Cicho.