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1769. Francesco Sforza a Cedreone da Roma 1453 maggio 23 Milano

Francesco Sforza precisa a Cedreone che gli uomini di Bellusco sono tenuti al pagamento di otto lire e soldi quindici imperiali per le spese dell'osteria fatte dal famiglio ducale Tempesta, mentre le altre cinquantasette lire, che l'oste ancora vanta da Tempesta, vanno ripartiti tra alcuni altri comuni della pieve di Vimercate. Ogni sua decisione l'affidi per l'esecuzione al capitano di Vimercate.

Dicto domino Cedreoni vicario ut supra.
Essendo lamentati da nuy li homini da Beluscho che sono astricti et compeluti al pagamento de tuta la spexa fata in sula hostaria de Vicomercato per il Tempesta, nostro famiglio, quale era creditore de quelli de libre viii e soldi xv imperiali et che quando la dicta spesa fu prencipiata non solo gli era quello suo debito ma de libre lvii de alcuni altri communi dela plebe de Vicomercato, como a nuy ha dito e protestato il dicto Tempesta supplicandone volessemo provedere a tal errore et iniquitade, volendo nuy levare via tal inconveniente e cossa iniusta, vi commettemo che, vocatis vocandis, vogliate quella controversia levare e talmente decidere che ciscauno porta il suo caricho, havendo bona advertenzia e fazando che l'hoste, a chi specta la dicta spexa non toglia se non ciò che de' havere debitamente. Et in tuto mandariti il parere e decixione vostra al capitaneo nostro de Vicomercato, quale exequirà quanto in questo li mandariti et ordenariti, fazando in modo che niuno più de questo fato habia casone iustamente de lamentarse. Mediolani, ut supra.