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177. Francesco Sforza a Carlo Arminiati 1452 aprile 30 Milano

Francesco Sforza raccomanda a Carlo Arminiati, governatore di Vercelli il novarese Giovanni da Pistamilio, cui è fuggito un massaro che gli è debitore di danaro, biade e altro. Quantunque gli paia superfluo raccomandarlo perché consegua quanto vuole, sicuro che amministrerebbe sempre giustizia, tuttavia, per compiacere detto Giovanni, glielo segnala.

Domino Carlo Arminiato, gubernatori Vercelarum.
Iohanne Pistamilio, nostro citadino de Novaria, ne ha exposto che gli è fugito uno massario, il quale gli è debitore de certa quantitate de dinari de beade et altre cose, como da esso, e da chi venirà per luy, pienamente sariti informato et hinc supplicato. Ve lo vogliamo arecomandare ad ciò più facilmente possa consequire il debito suo; per la quale cosa, abene a nuy parà superfluo in ragione arecomandare veruno deli nostri, perché se rendemo certissimi che a quelly non mancho che ali subdicti del vostro illustrissimo signore in qualunca caso administraresti rasone, nondimmeno sa(ti)sfactione dela mente d'esso Iohanne, o de chi venerà da voy per luy. Intexo haveriti il caso suo, gli voliati talmente provedere ala satisfactione che ne sentiamo bona relatione, como se rendemo certissimi fareti, perché il simile faressimo nuy verso cadauno deli subdicti del prefacto vostro signore. Data Mediolani, die ultimo aprilis MCCCCLII.