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196. Francesco Sforza al podestà e agli uomini di Teglio 1452 maggio 13 Milano

Francesco Sforza ordina al podestà e agli uomini di Teglio che, ad evitare ogni cruccio del famiglio ducale Bartoluzzo da Exii, richiamato ai suoi servizi, non consentano sia data molestia alcuna né alla casa né alle possessioni che egli ha in affitto dall'arcivescovo di Milano.

Potestati et hominibus Tilii.
Perché havemo al presente ad operare nelli nostri servitii Bartoluzzo da Exii, nostro famiglio dilecto, et luy pur dubita che non sia fortassis in ella sua absentia facta qualche novitade alla casa sua lì et alle sue possessioni, quale tene a ficto da monsignore meser l'arcivescovo de Milano, pertanto volemo et commandemovi che non gli diate né lassiate per alcun modo dare impazzo ho molestia alcuna, sì nella casa come nella dicta possessione, lassandole libere governare per li soy lì e secundo ha ordinato lui, altramente faciendo, faristi contra la nostra intentione. Data Mediolani, die xiii maii MCCCCLII. (a)


(a) A margine: Pro Bertolutio.