Registro n. 11 precedente | 248 di 1770 | successivo

248. Francesco Sforza ai consoli dei mercanti di Cremona 1452 agosto 2 presso Quinzano

Francesco Sforza ordina ai consoli dei mercanti di Cremona di indagare con le parti interessate circa la lamentela del cremonese Antonio del Gaio nella vertenza con Pasino Vignola, perché non sono stati ritenuti validi i denari della acclusa cedola. In base a quanto rilevato rendano prontamente giustizia.

Consulibus mercatorum civitatis nostre Cremone.
È stato da nuy Antonio del Galo, nostro citadino cremonese, lamentandosse per la casone ha con Pasino Vignola, citadino nostro milanese, et precipue per la sententia data in favore d'esso Pasino per li precesori vostri, perché dice che li denari, hosia partiti contenti in la presente introclusa cedula, non gli sono fati boni in la dita sententia, unde ch'el veneria a pagare doe volte essi danari, ut asserit. Per la qual cosa ve scrivemo e commetemo che, vocatis qui vocandi videbuntur, intendiati diligentius questo fato e poy ministrati sopra de ciò rasone ale parte summaria et expedita per forma che niuna de quele iustamente se possa condolere, expediendo questo fato quanto puy presto sia possibile, acioch'el dito Pasino, el quale è forestero lì, non habia proinde casone frustra(r)se de spese. Ex felicibus nostris castris apud Quincianum, die ii augusti MCCCCLII.