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256. Francesco Sforza al luogotenente di Parma 1452 agosto 17 presso Quinzano

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Parma intervenga per ripristinare la giustizia dopo aver indagato sul caso dichiarato dal parmense Antonio de Zandemaria: contro gli ordini podestarili Andrea Vanzola ha fatto edificare un muro con una porta, che poi è crollato arrecando danni ad Antonio.

Locuntenenti nostro Parme.
N'è fato grave lamenta per parte de Antonio de Zandemaria, citadino nostro de Parma, perché facendo luy hedificare uno certo muro con una porta in suo uno guasto, comparato per luy in la cità de Parma, pare che Andrea Vanzola, de fato e de sua auctoritade propria, habia etiam, contra li comandamenty del podestà nostro de Parma, fato ruinare el dito muro e porta in grandissimo danno d'esso supplicante. Del che pur n'havimo pigliato non pocho spiacere, et precipue che li nostri officiali non siano obediti. E pertanto ve committemo e volemo che cerchiati de intendere questo fato e, fatali supra de ciò quela provisione ve parirà voglia la iustitia per forma che a niuno se dia materia de condigna lamenta come siamo certi che fareti. Ex felicibus nostris castris apud Quinzanum, die xvii augusti MCCCCLsecundo.