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275. Francesco Sforza ad Alberto Scotti 1452 settembre 7 presso Quinzano

Francesco Sforza informa Alberto Scotti che gli uomini di Montezago si sono lamentati di essere costretti dal podestà di Pellegrino a pagare per certa roba che ebbero da lui prima del saccomanno di Piacenza. Tale roba, fu loro imposto dal quondam Francesco Piccinino di pagarla a Scaramuzza, come attestato da lettere di Francesco e di Scaramuzza. Per tale ragione il duca impone di non molestare più quelli di Montezago.

Comiti Alberto Scoto.
Sono venuti da nuy alchuni deli homini nostri da Mantezago condolendose voglino fire astrecti al pagamento de certa roba hebbero da voy inanti el sacomano de Piasenza, et maxime de alchuni capi, il pretio deli quali forono astrecti dare per quondam Francesco Picinino al'homo d'arme et Scaramucia, tunc suoi familii, como n'è constado assay per littere del prefato quondam Francesco et ha attestato dicto Scaramuza al presente nostro homo d'arme. Et questa molestia gli dà el potestà nostro da Pelligrino ad instantia de uno deli vostri, quali dicono fo loro securtate verso de voy et chi per voy come securtate vole essere astrecto a tal pagamento. Per la qual cosa non parendo a nuy debito, nì licito che questi homini, havendo una fiada pagato, como fano fide, debano fire astrecti un'altra fiada, vi scrivemo, et carichamo pur assay, vogliati mandare dove sia de bisogno non gli fia dato più impazo per questa cosa et sia revocata ogni novitate gli sia facta indebitamente per questa casone, per forma non habiano a venirsene a lamentare. Ex castris, vii septembris 1452.