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277. Francesco Sforza al podestà di Milano 1452 settembre 7 presso Quinzano

Francesco Sforza ordina al podestà di Milano di intervenire per bloccare ogni trasferimento di beni mobili di Perolo da Carate, oste fuori Porta Cumana: l'oste è privo di beni immobili, e in aggiunta con un forte passivo con il padrone dell'osteria, il milanese Belolo. Valutati detti beni mobili, il podestà costringa Petrolo a pagare con tali beni il creditore.

Potestati Mediolani.
Belolo, nostro citadino Milanisse, n'ha fato exponere che l'à ad havere alcuni danari da uno Petrolo da Carate, hostero dala campana fora de Porta Cumana da Milano, et asay bona somma de danari per casson del ficto d'essa hostaria, e dubitasse, perché non ha ben immobili, non stamuda li suoi beni mobili et fornimento d'essa hostaria in suo preiuditio, secondo che luy plenius te informarà. Per la quala cosa, parendone debita cosa de providere ale indennità d'esso supplicante, volemo che, facta tibi fide summaria del vero credito d'esso supplicante, faci descrivere li beni mobili del dicto Petrolo et con quelo, deinde, modi te parerano expedienti, provedi che si beni taliter descripti non possane fir translatati, né andare in sinistre, constrenzendo demum esso Petrolo a satisfare integre et senza longheza di tempo al dicto supplicante per tuto quelo debitamente gli doverea dare, sicque, absque alio littigio, l'habia l'integra suoa satisfactione et non sia frustrato de spesse, como è debito et honesto. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, vii septembris 1452.