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302. Francesco Sforza al luogotenente e al podestà di Piacenza 1452 settembre 16 presso Quinzano

Francesco Sforza, informato della disobbedienza ai comandi podestarili e luogotenenziali, nonchè della conseguente renitenza del conte Onofrio Anguissola a restituire buoi e vino a Giovanni Anguissola, egli (Sforza) nuovamente scrive al luogotenente e al podestà di Piacenza che dovevano essi personalmente provvedere che tale restituzione avesse luogo. Avvisato ancora che al presente nulla era mutato, replica il comando della riconsegna dei detti beni. Di fronte a un replicato nulla di fatto, il duca si propone per un diretto intervento contro il conte Onofrio.

[ 81v] Locuntenenti et potestati nostri Placentie.
Sentendo nui dela renitentia del conte Honofrio Angussola et la inobedientia sua ali comandamenti vostri nel restituire deli bovi et vino tali a messer Iohanne Angussola, vi scripsimo che iterato quello doveste comandare, et non obedendo luy et eseguendo quanto circa de ciò ordenaresti, dovesti voy etiam pretentione personale deli homini d'esso conte Honofrio fare in modo che la dicta restitucione avesse loco. Essendone significate adesso de novo la dicta restitutione non essere facta, de che non puocho si siamo maravigliati, iterato vi scrivemo et volemo che, per nostra parte, comandiati ad esso conte Honofrio deba indilate restituire le predicte cose al prefato don Iohanne, parendovi che debitamente le deba restituire restituendole dicto conte Honofrio in dei nomine, si minus, avisatine subito, perché volemo nuy essere quello faci fare tale restitutione. Data in nostris felicibus castris apud Quinzanum, die xvi septembris 1452.