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321. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1452 dicembre 21 Cremona

Francesco Sforza informa il luogotenente di Lodi che il parmense Ludovico da Valerio si dice disponibile che gli venga resa giustizia dal luogotenente, avvalendosi del consiglio del saggio accetto dalle due parti. Il duca dispone che sia data al supplicante copia dele sue rasoni.

(a) Locumtenenti nostro Laude.
El nobile conte domino Luduico da Valerio, nostro citadino parmesano, è stato da noi dicende che li è fato comandamento per vostra parte in modo che non pò havere copia dele sue rasoni, le quale volendo lui usare in Corte de Roma, pur è stato contento che per parte sua se facia per vuy questa rasone e, purché a lui non li corra caso de conscientia al presente né per alcuni tempi, intende prudure in la causa vertise denanti a voi con le sore del terzo ordino, como siti informati, et propterea non tennente sia vexato in corte di Roma cognoscendose ad Parma et che renuntiandosse per l'una parte e per l'altra ala dicta causa pendente in la dicta corte, resta contento se cognoscha per voi, come v'è comisso, cum conscilio tamen sapientis partium confidentis et che quale sarà declarato e sentiato cum conscilio antedicto resta contento se facia pro parte sua, perché non vole de ciò haverne per alcuno tempo imputatio né caricho de conscentia, come è dito. Et pertanto volemo che, data sibi copia iurium suorum, la quale volemo possa havere per produrle nante a voi in la dicta causa e la dicta renunciatione sia fata per la parte, acioché in dui loci non se litiga più eadem causa habitis partis utriusque iuribus in consilio sapientis come date sive fine et terminacione ala dicta causa omni celeritate posibile per altra via scrissemo. Cremone, xxprimo decembris 1452.


(a) precede Oldrado Lamp depennato.