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432. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna 1453 gennaio 11 Milano

Francesco Sforza comunica a Tommaso Tebaldi da Bologna, luogotenente di Como, che Alberto e figli di Capella si lamentano perché a richiesta di Giacomo di Busioni, e dei loro creditori, li ha fatto detenere nonostante fossero disposti a pagare. Cerchi di far venire le parti a un accordo.

[ 103r] Tome de Bononia, locuntenenti Cumarum.
Mandiamoti inclusa una supplicatione, quale havemo receuta da Alberto et filioli di Capella, li quali s'agrevano che, ad instanza di Iacobo di Busioni, (e) loro creditori, hai comandato siano personalmente destenuti, il che è contra la forma deli ordini statuti di quella nostra cità, maxime che se offerischeno a dare tanto dil suo in pagamento. Volemo adoncha habii bona advertenzia in questo facto et vedi con boni modi de concordare le parte et fare per forma ch'essi supplicanti merito non s'habiano a dolere. Mediolani, xi ianuarii MCCCCLIII.