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434. Francesco Sforza al comune e agli uomini di Marcignago 1453 gennaio 11 Milano

Francesco Sforza ordina al comune e agli uomini di Marcignago di desistere dal dare noie a Gabriele, detto Alessandrino de Meladiis de Loxandria, economo ducale a Pavia, con la pretesa che egli paghi con i Marcignaghini i carichi personali adducendo il pretesto che lì ha la famiglia, incuranti che egli l'abbia ivi trasferita al tempo della peste. Il duca sentenzia che non è onesto che paghi in due posti contro l'usato.

Comuni et hominibus Marcignaghi.
Como vederiti per lo tenore del'inclusa supplicatione, se querela Gabrielo, dicto Alexandrino de Meladiis de Loxandria, nostro iconimo (a) Pavia dilecto, perché, dice, licet el contribuisca in Pavia per tuti li carichi occurenti, tamen vui, contra ogni resone e contra il consueto, lo voleti astringere al pagare di carichi personali con vuy (b) non fece mai, soto pretexto ch'el tengha lì la sua familia, la quale, lui dice, havere reducta lì per la peste fu in Pavia, e secondo che in essa supplicatione se fa mentione. Per la qual cosa, non parendo honesto ch'esso supplicanti sia astrecto a pagare in dui loci contra l'usitato, ve comandemo e volemo che, essendo cossì vero come nara la dicta supplicatione, non gravati el dicto supplicante ala contribucione (c) lcuni carichi reali né personali, nec molestati, anci ogni novità gli sia fata per vui, revocatela et fatela libere revocare, perché così ce pare iusto e conveniente. Data Mediolani, xi ianuarii 1453.


(a)Segue in Parma depennato.
(b) Segue con depennato.
(c) Segue del dicto supplicante depennato.