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444. Francesco Sforza al podestà di Cremona 1453 gennaio 12 Milano

Francesco Sforza, appurato che sono motivate le lamentele degli ebrei Samuel e Mosè, ed essendo disonesto che alcuni sopportino dei carichi al posto degli altri, vuole che il podestà di Cremona costringa tutti gli ebrei che erano, e sono a Cremona a pagare ciascuno la propria quota per la pensione (dei) lecti"quando la città alloggiò le genti d'arme ducali.

[ 105r] Potestati Cremone.
Samuel e Moyses, ebrei, n'ha fato lamenta, secondo che vedarai per l'inclusa loro supplicatione, et attesa la continentia di quella, perché non pare honesto ch'essi supplicanti debiano supportare l'altruy carichi, propterea te scrivemo e commandemo che habii informatione de naratis in supplicatione e, trovando ch'essi supplicanti ce habiano exposto il vero, constrenzi tuti queli ebrei, che staveno e stano de presente in quella nostra cità al tempo che se allogiarano quelle nostre gente d'arme in Cremona, a pagare la rata sua dele pensione d'esi lecti, come è honesto e iusto; et in questo fa in tal modo che de ciò ulterius non sentiamo querella. Mediolani, xii ianuarii 1453.