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447. Francesco Sforza al podestà di Pavia e a Francesco de Georgiis 1453 gennaio 11 Milano

Francesco Sforza osserva al podestà di Pavia e a Francesco de Georgiis, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli nel Pavese che, siccome Gabriele, detto Alessandrino, di Maladio di Alessandria, economo ducale a Pavia, contribuisce per tutti i carichi a Pavia non è onesto che lo vogliano costringere a pagare i carichi personali a Marcignago per il fatto che lì tiene la famiglia, che, come già altra volta scrisse, condusse lì al tempo della peste in città.

[ 105v] Potestati nostro Papie et Franzisco de Georgiis, commissario super alogiamentis equorum in Papiensi.
Como vederite per lo tenore del'inclusa supplicatione, se querela Gabrielo, dicto Alexandrino, di Meladii d'Alexandria, nostro iconimo in Pavia, dicendo, licet ch'el contribuisca in Pavia per tuti li carichi occurenti, (contra) ogni rasone et contra il consueto, lo volete astringere al pagare deli carichi (a) personali col comune de Marcignago, che non fece maie, et queli homini lo richedeno soto pretexto ch'el tegni la sua familia, la quale lui dice havere reducta per la peste che fu in Pavia et secondo che in essa supplicatione se fa mencione. Per la qual cossa, non parendo honesto ch'esso supplicante sia astricto ad pagare in doi loci contra l'usitato, ve comandemo et volemo che, essendo cossì vero, como sarà la dicta supplicatione, non gravati né lassi gravare el dicto supplicante ala contribucione de alcuni carichi reali né personali nel dicto commune de Marzignago, anci ogni novità li sii fata revocatila et fatila libere revocare perché cossì expare iusto e conveniente. Data Mediolani, xi ianuarii 1453.


(a) Segue occurenti depennato.