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587. Francesco Sforza al podestà di Piacenza 1453 gennaio 23 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Piacenza che, secondo il piacentino Daniele Darcelli, cui è stata bruciata una casa nel suo podere detto La Minuta, vicino alla Somaglia, non trovandosi il delinquente incendiario, sono, a norma di legge, tenuti al rifacimento della casa gli abitanti delle ville vicine. Cerchi detto podestà il malfattore: non trovandolo applichi quanto, in simili casi, i decreti prescrivono.

Potestati nostro Placentie.
Siamo informati che al nobile Polo Darcelli, nostro citadino de Piasenza dilecto, in questi dì passati è stata brusada una casa posta in una sua posessione chiamata La Minuta, dela iurisdictione de Piasenza, propinqua ala Somaglia, ala reffectione dela quale, non trovando el malfactore, sono attenute le ville propinque per vigore de decreti, secundo che dal dicto Polo, ho chi farà per esso, latius sarai informato. Per la qual cossa, volendo omnino providere ala indemnità d'esso supplicante, come è honesto, te scrivemo e comandemo expressamente che, summarie e senza alcuno litigio, te sforzi de intendere questo fato o trovare il malfactore, e, non potendosse trovare, provede che la casa sua sia refata, secondo che disponeno li antedicti decreti superinde vigenti, siché esso supplicante omnimode sia restaurato integramente del danno supportato e li delicti non remangheno impuniti. Data Mediolani, die xxiii ianuarii MCCCCLIII.