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614. Francesco Sforza a Francesco de Georgiis 1453 gennaio 27 Lodi

Francesco Sforza avverte Francesco de Georgiis, commissario sopra gli alloggiamenti dei cavalli in Pavia, che, avendo gli uomini di Viallanterio già pagato per i passati mesi di novembre e dicembre a Giacomo de Toscanella, non sono tenuti a replicare tale versamento agli uomini del conte Gaspare. Quanto, poi, al rifiuto di quelli che hanno acquistato immobili di contribuire con loro, come facevano i precedenti proprietari, induca tali renitenti al pagamento.

Francischo de Georgiis, comissario super alogiamentis equorum in Papia.
Secundo latius vedarai per lo tenore de l'inclusa supplicatione, si lamentano l'homini nostri da Villantero che gli vogli fare pagare taxe a queli del conte Gasparo per li mesi de decembre e novembre passati, perché, dicono, l'ànno pagato una volta ad Iacomo de Toscanella, homo d'arme de tua commissione, siché le venarano a pagare due volte, la qual cossa, non parendone honesta, te comandemo e volemo che, essendo cossì vero, non dii né lasi dare impazo alcuno ad essi homini [ 136v] per le taxe deli dicti dui mesi, ma provede per altra via a queli del conte Gasparo. Ceterum, perché dicono ce sono molti che hanno acquistati li beni immobili, descripti nel loro extimo e soliti contribuire con loro, quali nunc recusano de contribuire con loro contra ogni debito de rasone, siamo contenti e volemo che, hauta debita informacione di questo, provede che qualuncha habia acquistato in essa terra beni immobili descripti nel dicto loro estimo e soliti sustenire per essi li carichi, paga e contribuischa per essi beni per la debita portione sua con li dicti homini, come vole la rasone, perché bona sono con onere transire debent. Si tamen la cossa fusse altramente, ho havisti cossa iuridica in contrario, de ciò avisane in contrario. Data Laude, die xxvii ianuarii 1453.