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622. Francesco Sforza al vicario del podestà di Lodi 1453 gennaio 27 Lodi

Francesco Sforza obbliga il vicario del podestà di Lodi a far di tutto perché il lodigiano Ambrogio da Gissa riabbia, entro quindici giorni, il cavallo che imprestò a tal Bonamino da Bergamo abitante nel Borgo di Porta Pavese.

Vicario potestatis Laude.
N'ha exposto Ambrosio da Gissa, nostro citadino di questa nostra cità dilecto, che alias el prestò uno suo cavallo, de valore de più de xii ducati, ad uno Bonamino da Pergamo, habitante de Burgo de Porta Pavese, el quale non gli è mai stato restituito sino al presente, secundo che da lui sarai informato. Per la qual cossa ve comandemo e volemo che summarie, et senza alcuno litigio, ve informati de questo e, trovando essere cossì, constrinzeti el dicto Bonamino per ogni (via) senza altra longheza de tempo, premissa expediendo attenta la verità del fato, et fra lo termino de xv dì al più tardi, dopo la receptione dela presente, remesta ogni cavillacione et exceptione. Laude, xxvii Ianuarii 1453.