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646. Francesco Sforza ai deputati agli affari di Cremona 1453 gennaio 30 Milano

Francesco Sforza vuole che i deputati agli affari di Cremona annullino la condanna data dall'officiale cremonese delle vettovaglie al cremonese Stefano Levaloro, fabbricante di carri. Ciò chiede perché trattasi di una minima condanna, data per di più in contumacia, e a chi era assente per servizi ducali.

Nobilibus viris deputatis negotiis comunis nostri Cremone.
Vederiti la richista n'è fata per parte de Stefano Levaloro, fabricatore de carre in quella nostra cità, per una certa condemnatione a lui fata per lo officiale dele victualie di quella nostra cità, per la supplicatione quale ve mandiamo inclusa. E perché la condemnatione è minima et gli è fata in contumacia, siendo lui occupato neli nostri servicii, pertanto ve confortiamo e carichamo voliati, non atessa altra cossa in contrario, remetere al dicto supplicante, revocare et fare anullare essa condemnatione siché per nyuno tempo obinde gli posa essere data fatigha, e faritine cossa grata. Mediolani, penultimo ianuarii 1453.