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669. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 febbraio 2 Milano

Francesco Sforza, ricordato che nei giorni passati aveva ordinato a Lorenzo Vitalescho di consegnare al podestà di Pavia le persone che aveva in detenzione, gli scrive di aver appreso che tra questi ci sono Giacomo Bottigella e Giovanni Codecà; gli concede sia di tenerli in prigione che di liberarli.

[ 148r] Potestati nostro Papie.
In questi dì passati te scrissemo acioché nyuno s'havesse iustamente a lamentare mandassi per queIi haveva destenuti Laurentio Vitalescho, nostro famiglio, e de nostra commissione e, havuti nele mane, procedessi contra loro come vole iustitia secondo le informacione (a) havute, et cetera, prout in eis continetur. Adesso intendemo de questi erano destenuti, hai nele mane lacobo Butigella et lohanne Codecà, siché pertanto siamo contenti che, tam in tenirli in presone, quam in relaxarli cum segurtade, fati come te parirà iusto e rasonevole. Mediolani, ii februarii MCCCCLIII.


(a) Segue havete et cetera depennato.