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732. Francesco Sforza al podestà e commissario di Novara 1453 febbraio 10 Milano

Francesco Sforza comanda al podestà e commissario di Novara che accertata la verità di quanto esposto da Ettore da Lomazzo, squadriero di Bernabò Sanseverino, gli faccia celermente restituire il fieno, i frutti e gli altri suoi beni che gli sono stati indebitamente sottratti nella villa di Camigliano del Novarese.

[ 161r] Potestati et commissario nostro Novarie.
El strenuo Hector da Lomaze, squadrero del spectabile Bernabò di Sansaverino, n'ha fato grandissima querela per certi feno, fructi et altri soi beni, quali dice esserli stati tolti in la villa da Camigliano de Novarese senza sua licenza, ho saputa, indebitamente e senza alcuno ordino de iusticia, secundo per la supplicatione sua introclusa più chiaramente intendaria. Per la qual cossa ve scrivemo e comandemo habiati diligente informacione de questo fato et, trovando summarie essere vero exposita, provediti senza alcuno litigio che Hector rehabia integre li dicti feni, fructi et beni, ho sia satisfacto de debito valore de quilli, sicque indemnis omnino prestetur. E questo volemo faciati sine temporis dillatione, perché essendo Hector occupato neli servitii nostri, non pò stare li diutius a litigare. Mediolani, x februarii 1453.