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780. Francesco Sforza a Tommaso Tebaldi da Bologna 1453 febbraio 15 Milano

Francesco Sforza ingiunge a Tommaso Tebaldi da Bologna, luogotenente di Como, di attenersi a quanto da lui imposto in modo che quelli di Valsassina non possano lamentarsi che egli non esegue ciò che il duca gli ha ordinato.

Domino Tome de Bononia, locumtenenti Cumarum.
Sono ritornato da nuy quelli de Valsaxina per la presonia et per le segurtade date proinde lamentandosse non habii exequito la mente nostra, la quale hay inteso, dil che se maravegliamo. E, pertanto, di novo te scrivemo et comandemo che non voli dare molestia né affano alcuno ali dicti presoni né aIe segurtade per la rasone d'essa presonia, perché cossì ne pare iusto e honesto, et intendemo omnino, si facia siché per forma de ciò più non sentiamo querella. Mediolani, ut supra.