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844. Francesco Sforza al podestà di Pozzolo 1453 febbraio 23 Milano

Francesco Sforza, non intendendo che i prigionieri fatti dai nemici si riscattino sui territori ducali, ordina al podestà di Pozzolo di non molestare Pietro Calderaro da Pontecurone, che si era lamentato con il duca per la pretesa di Zanino Grasso che chiedeva a Lorenzo, fideiussore di Zanino, quaranta ducati per la riscossione.

Potestati nostro Pozoli.
Per la supplicatione, quale te mandiamo inclusa, vedarai la querella z'à fato Petro Calderario dela terra de Pontecurone, perché volia fir molestato Laurentio, suo fideiussore, ad instancia de Zanino Grasso per la redemptione sua de ducati xl. Et perché non intendemo che li presoni, fati per li inimici dele terre nostre debiano nel payese nostro fir rescossi, pertanto te scrivemo et comandemo che, hauta informacione dele cosse narrate, se trovarai essere cossì, ut exponitur, eo casu non procedi né da' impazo alcuno ad esso supplicante, né ala dicta segurtade per questa casone, ma ogni segurtade data, provide fala libere revochare, come è honesto. Si tamen la cossa fusse altramente, ho havisti aliud iuridico in contrario, de his avisane per tue lettere. Data Mediolani, xxiii februarii 1453.