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901. Francesco Sforza al podestà e al commissario di Novara 1453 marzo 2 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà e il commissario di Novara non diano alcuna noia a Ubertino, famiglio di Antonello da Pontremoli conestabile ducale della Porta di San Gaudenzio di Novara, per la detenzione d'armi.

Potestati et comissario Novarie.
Antonello da Puntremulo, nostro conestabile dela Porta de San Gaudentio di quella nostra cità, n'ha fata querella perché fi proceduto contra di uno suo famiglio, chiamato Ubertino, descripto per suo (a) compagno, per portacione d'arme, secondo che per la supplicatione sua, la quale ve mandiamo introclusa, late intendariti. E perché questo non pare honesto, siamo contenti et comandemoti che, essendo vere le cosse narrate, non lassiati dare molestia né affano alcuno alo domino Ubertino per la dicta casone, possa che l'era et è conpagno descripto del dicto nostro conestabile. Si tamen la cossa fusse altramente, ho havisti aliud iuridicum in obiectum haberetis, de ciò havisatine per vostre lettere. Data Mediolani, ut supra.


(a) Segue famiglio depennato.