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1045. Francesco Sforza a Giacomo Borromeo 1450 dicembre 2 Milano

Francesco Sforza sollecita nuovamente il vescovo di Pavia, Giacomo Borromeo, perché convinca i suoi uomini a dare alla gente di Angelello da Lavello quanto è stato ordinato.

Reverendo domino episcopo Papiensi (1), quantuncha altre volte sia stato scripto alla signoria vostra volesse provedere che a quelli della compagnia de Angelello da Lavello fosse provisto per li homini vostri de quello se convene per li ordini nostri, pur intendiamo per querella d'esso Agnelello che niente se fa, che non crediamo però sia della mente della signoria vostra. Pertanto repplicamo de novo et confortiamo et pregamo la paternità vostra gli piaza provedere et ordinare che per li dicti soy homini sia proveduto a quelli d'esso Agnelello secondo li ordine nostro, fina a tanto sara posto ordine al facto delli allogiamenti. Ex Mediolano, ii decembris MCCCCL.
Franciscusfortia Vicecomes dux Mediolani, et cetera, Papie Anglerieque comes ac Cremone dominus.
Cichus.


(1) Si tratta del vescovo Giacomo Borromeo (cfr. GAMS, Series episcoporum, p. 801).