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1073. Francesco Sforza a Liberio Bonarelli da Ancona 1450 dicembre 5 Milano

Francesco Sforza chiede a Liberio Bonarelli da Ancona di saggiare l'opinione dei cittadini di Alessandria circa la proposta fattagli dal nuovo podestà della città, Bartolomeo Porro, di avere come vicario Giuliano da Castelnuovo, che già aveva avuto questa mansione ai tempi della Repubblica Ambrosiana. Chiede a Liberio quanto sopra accennato, perché le convenzioni fatte con Alessandria, quando ebbe la città, prescrivono «che niuno officiale sia stato lì non gli possa tornare in officio per fin a cinqui anni».

Domino Liberio de Bonarellis de Ancona.
Bartholomeo Porro, qual de presente è intrato in lo officio della podestaria de quella nostra cità de Alexandria, ne ha facto instancia che se vogliamo contentare ch'el possa tenere per suo vicario in lo dicto officio uno misser Iuliano da Castelnovo, della qual cosa nuy se contentaresemo, ma, perché altra volta, quando questa nostra cità de Milano se governava a libertà lo dicto misser Iuliano fu lì ancora per vicario et in li capituli che havemo cum la comunità nostra de Alexandria se fa mentione che niuno officiale sia stato lì non gli possa tornare in officio per fin a cinqui anni, non volimo contrafarli per modo alcuno, ben ve dicimo che vuy stati cum quilli nostri citadini et vediati se loro se contentano ch'el dicto misser Iuliano remanghi lì per vicario cum lo dicto Bartholomeo, perché se loro ne sarano contenti ne sarimo anchora nuy, et avisatine per vostra littera chiaramente como haveriti facto et questa resposta mandati in mano de dicto nostro segretario. Mediolani, v decembris 1450.
Cichus.