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1091. Francesco Sforza a Giovanni Mauruzzi da Tolentino 1450 dicembre 8 Milano

Francesco Sforza, informato dai presidenti di Cremona che non potranno fornire in gennaio i carri dati nel passato, ordina a Giovanni Mauruzzi da Tolentino di convocare i cittadini, perché li forniscano nel maggior numero possibile, concorrendo anche per la prosecuzione dei lavori del castello con le entrate ducali.

[ 288r] Domino Iohanni de Tolentino (1).
Respondendo ale nostre littere a vuy scripte circha el facto delli carri, ne hanno scripto li presidenti de quella nostra città che non hanno el modo in el mese presente di poterne mantenere qua al lavorerio di questo nostro castello quelle carra che ne hanno dato fin a mo, et cetera, como crediamo debbiate de ciò essere informato. Et perché el facto d'esse carre non lo potemo perdonare a niuno perché è cosa dove pende molto el facto nostro, volemo debbiate havere insiema quelli cittadini et cum loro insieme ordinariti che sia provisto per tutto el mese de zenaro proximo avenire ad esse carra, sì che non gli sia manchamento alcuno, aciò se proceda in dicto lavorerio, como è nostra intencione, et se pur non potessene satisfare per lo tutto, saltem faceti satisfaceno per la più parte, fancendo vuy provide satisfare per lo compimento del dicto mese suse le intrate nostre, avisandove che circha questa parte noy ne scrivemo opportunatamente alo nostro referendario (2) et thexaurario lì (3), sì che dal canto vostro faciati che più non habbiamo a scrivere per questa casone, certificandove che questa è la nostra firma disposicione et intencione. Et aciò questa cosa più tosto sortischa ad effecto, volemo habbiati da vuy particulari citadini cum li quali haveriti ad agitare questa facenda et fariti che più non habiano casone da scrivere. Data Mediolani, viii decembris MCCCCL.
Cichus.


(1) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.
(2) Identificato come Giovanni Ceno da Varese (cfr. SANTORO, p. 411).
(3) Identificato come Antonio Trecco (cfr. SANTORO, p. 412).