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1119. Francesco Sforza a Giovanni Manfredi e Gracino da Pescarolo 1450 dicembre 12 Lodi

Francesco Sforza comanda a Giovanni Manfredi e Gracino da Pescarolo di non procedere più contro Giovanni Antonio Picaloni, fuggito con un ronzino di Giovanni Zucchi.

Potestati Papie (1) et Gracino de Piscarolo.
Non obstante quanto nuy ve havimo per altre scripto, dovesti procedere contra Zohanne Antonio de Picaloni de quella nostra cità de Pavia, qualle s'era fugito da Iohanni di Zuchi, citadino de Cremona et cancellero del spectabile Matheo da Capua, et menatogli via uno roncino, per modo ch'el dicto roncino fose restituto a Francesco, fratello del dicto Zohanne, volimo et ve cometemo non debiati procedere più altramente, né fare altra novità contra el dicto Zohanne Antonio, se non ve scrivemo altro et, s'el dicto Francesco vol dire cosa alcuna, vegna da nuy che le faremo ministrare rasone. Laude, xii decembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Giovanni Manfredi (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 316).