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1152. Francesco Sforza a Marco Attendolo 1450 dicembre 13 Lodi

Francesco Sforza, non tollerando oltre di essere disatteso, comanda a Marco Attendolo di ricercare tra la gente di Borgonovo i tre cavalli, le robe e le pancere già di Vitaliano Borromeo. Se non si trovano i cavalli, se ne faccia pagare il prezzo e altrettanto si faccia per le pancere, dando poi il tutto al famiglio Giovanni Dal Purgatorio.

Marcho de Attendolis.
Doe altre volte havimo scripto lì a quilli homini de Borgonovo appresso li qualli fo de nostro comandamento facto sequestrare cavalli et robba, pancere et altre cose che fo de Vitaliano Bonromeo, et siamo informati che dicti homini n'hanno tenuto malconto, che non se trovano né alcuni cavalli, né pancere, né altre robbe et pare che sianno state impignate dicta pancera contra nostra voluntà et saputa, et dove che havimo comandato che dicte cose fossaro assignate a Iohanne dal Purgatorio, nostro famiglio, non è stato facto cosa alcuna, tante volte che per nostre littere lo havemo comandato. Et perciò per questa te commettimo che dicti cavalli, che debbeno essere tre, trovandose appresso quilli homini, como li forono consignati, li faciati dare al dicto nostro fameglio et in caso non se trovasero subito li faci pagare a quilli talli appresso i qualli forano consignati, et sia chi vole, habia nome como vole, a rasone de ducati xx el pezo. Et lo simile dicimo anco dele pancere, falli assignare al dicto nostro fameglio, se ben fossero impignati, et se alcuni de quilli homini debeno havere per questo o per altro legitimamente dal dicto Vitaliano, vadano ad domandarli dove è destenuto, et sarali facto rasone, et como hai facto dare dicti cavalli et robbe al dicto fameglio comandali ch'el vada ala stancia a lui deputata a Siciano. Interim, fin che non l'hai facto spazare, falli dare da vivere lì per lui et boche che ha, como altra volta, et falli dare bona et presta expedicione, per modo che non habiamo più a scrivere et non falli che ce turbaressimo cum ti. Data Laude, xiii decembris 1450.
Cichus.