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119. Francesco Sforza al referendario di Cremona e ad Antonio Trecco 1450 agosto 18 Lodi

Francesco Sforza informa di avere incaricato Giovanni Mauruzzi da Tolentino e Andrea da Foligno perché richiedano un sussidio in denaro e in natura dai cittadini, dai contadini e dagli ebrei.

Referendario (1) et thexaurario Cremone (2).
Dilecti nostri, occurrendoce el bisogno al presente d'essere subvenuti dali nostri che ne amano et cum fide et carità prosequino el stato nostro, havimo cometuto al magnifico nostro genero et licotenenti lì, domino Iohanne da Tolentino (3), et ser Andrea de Foligno, nostro cancellero, [ 90r] che rechedano alcuni nostri fidelli citadini et anche contadini de quella nostra cità, cusì in particulare como in comune, et così seculari como ecclesiastici, ad servirci chi de denari et chi de frumento o pano, secundo le loro facultate, cum ordine che dela quantità ne servirano gli siano facte debite assignacione sule intrate nostre del'anno a venire. Volemo adoncha et per le presente nostre litere ve comettimo che a qualuncha ne subvenirà faciati debite assignationi sulle nostre intrate del'anno a venire, como havimo dicto, secondo l'ordine ve darano essi magnifico locotenenti et ser Andrea nostri, informati dela mente nostra, intendendo el simile deli ebrei habitanti in quella nostra cità, li qualli, secondo le nostre richeste, ce subvenerano. Laude, die xviii augusti 1450.
Franciscusfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica è segnalata da SANTORO, Gli uffici, p. 411, dal 1450 ottobre 1 con Giovanni Ceno da Varese).
(2) Identificato come Antonio Trecco (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 412).
(3) Si tratta di Giovanni Mauruzzi da Tolentino.