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1242. Francesco Sforza a Giovanni Sforza 1450 dicembre 20 Lodi

Francesco Sforza ordina a Giovanni Sforza che faccia smettere i pessimi comportamenti giornalieri dei suoi famigli, sistemati a Cerano, e imponga loro di rendere farina e frumento di cui hanno spogliato gli uomini ai mulini di Trecate.

Iohanni Sfortie.
Nuy te havimo scripto per altre nostre deli infiniti damni che fanno li tuoy famigli che alozano ad Cerano et gli volessi provedere in modo che ogni dì non ne havessimo tante lamente quante continuamente havimo, ala qual cosa fin qui, per quanto nuy vedimo, tu non hay facto provisione alcuna, di che molto ne maravigliamo et dolimo et non sapimo la cosa, ma li dicti toy famigli ogni dì fanno de male in pegio et a questi dì sonno andati ali Trica et lì hanno robato et tolto farina et fromento et spogliato li homini et facto molte altre dishonestate, non altramente che si fussero stati nostri inimici capitali, dela qual cosa quanto dispiacere habiamo havuto lo lassamo iudicare a ti. Pertanto volimo che subito havuta questa, per quanto hai cara la gratia et amore nostro, tu fazi rendere ogni cosa a chi è stata tolta, che non gli manchi uno pontale et provedi a questo facto in modo et forma che non habiano ad sequire più simili inconvenienti, et per questo cavallaro fa' che ne avisi dela provisione gli haviray facta circa questo facto, perché lo mandamo da ti per questa sola casone. Laude, xx decembris 1450.
Cichus.