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1247. Francesco Sforza a Lancillotto Beaqui 1450 dicembre 20 Lodi

Francesco Sforza invita Lancillotto Beaqui a una maggior cautela nel credere a certe voci. Manda lì, comunque, Boniforte Guarguaglia, stante quel che si dice di concentramento di cavalli in Val Camonica con l'intenzione di assaltare le terre sforzesche.

Potestati Burmii (1).
Havimo inteso per tue littere scrite al vicario del locotenente del nostro capitaneo de Valtellina (2) deli cavalli sono in Val Camonica et deli raxonamenti se fano in dicta Val Camonica de venire assaltare le parte nostre, le quale cose poco credimo e non ne parano verisimile, unde a noi pararia che tu doveresti movere più gravemente in simile cose et non cum legereza, perché tale voce et movimenti, che se fano una mente asai fiate, sono cagione et movano scandali asay, siché in tali cose movete cum gravitate. Nondimeno mandiamo là Boniforte Guarguaglia cum el quale te intenderai et conferirai, et de quanto ne sarà seguito ne avisaray. Laude, xx decembris 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Lancillotto Beaqui (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 259).
(2) Identificato come da Lugo (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 277).