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1248. Francesco Sforza al vicario e al luogotenente della Valtellina 1450 dicembre 21 Lodi

Francesco Sforza loda il vicario e il luogotenente della Valtellina per l'esecuzione di quanto segnalato loro da Lancillotto Beaqui, cui imputa leggerezza e credulità. Essi, per parte loro, si intendano con Boniforte Guarguaglia su quanto s'ha da fare.

Vicario et locumtenenti Vallisteline (1).
Havemo inteso per vostre littere quanto haveti facto in executione dele littere a vuy mandate per lo potestà de Bormii, del che ve commendamo perché conosemo fate tutto cum amore et affectione portati al stato nostro, ma bem credemo che quello podestà se porti non cum quella gravità che se conveniria, perché in tale cose non è da moverse con legereza, nam simili movimenti e viste senza casone alla fiata sonno cagione de molti scandoli, nondimeno credemo che anchora luy se sia mosso a bom fine. Siamo però contenti et volemo che asieme cum Boniforte Guargulia, nostro familiare, ve studiati intendere la facenda della qual scriveti et bisognandoli previsione fatigela cum bono et honesto modo, et de tutto ce avisareti per vostre littere. Laude, xxi decembris MCCCCL.
Cichus.


(1) Le due cariche non sono segnalate da SANTORO, Gli uffici.