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129. Francesco Sforza al vicecommissario di Parma e a Giovanni Giordani da Pesaro 1450 agosto 17 Lodi

Francesco Sforza ordina che causa la peste siano lasciate aperte solo tre porte della città di Parma.

Vicecomissario (1) et potestati nostris Parme (2).
Essendo vacuata quella nostra cità de citadini como è per casone dela peste, ne pare superfluo appriri tante porte quante gli sonno. Pertanto laudiamo et volimo che, aprindo solamente porta Nova, porta Santa Croce et porta San Francesco, tegnati serrate tute l'altre durante questa condicione et fin alla ritornata deli dicti citadini, facendo questo cum bon modo per non dare umbreza alli citadini, como saperiti ben fare. Et aciò quella nostra cità resti più secura in questa evacuacione, volemo che tute quilli fanti sono ordinati a venire lì siano [ 92r] logiati in la piaza. Eseguiti adoncha questa nostra intencione. Data Laude, die xvii augusti 1450.
Cichus.


(1) Non identificato (la carica non è segnalata in SANTORO, Gli uffici).
(2) Identificato come Giovanni Giordani da Pesaro (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 459).