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1353. Francesco Sforza al luogotenente e ai deputati di Cremona 1451 gennaio 8 Milano

Francesco Sforza ripete al luogotenente e ai deputati di Cremona quanto già scritto circa il pagamento del salario del carratore: lo si paghi

[ 339v] Locumtenenti et deputatis Cremone.
Magnifico miles, et cetera, per altre nostre scripte alla magnificentia vostra ve advisamo quanto avevamo mo resposto alli ambasiaturi de quella nostra cità ad Lode, viva voce et oltra ciò in scriptis, alle parte n'e sposero et inter cetera, alla parte dei carri, come sevamo remasti d'accordo col carratore che fosse satisfacto de tucto quello de' havere per tucto el mese de zennaro proximo del suo servire, lassando lui ad quella communità el salario de venti dì, et così gli se observasse: et pare non sia stato facto, che ne meravigliamo, che potete ben consyderare come i poveri homini possono stare, non essendo satisfacti et pagati. Siché tenete modo et via acciò possano servire et fare el dovere, pagarli in quanto debbono havere secondo l'ordine preso et acordo facto, che altramente dicono non potere stare. Mediolani, viii ianuarii 1451.