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1382. Francesco Sforza a Rolando e Giovanni Filippo Fieschi 1451 gennaio 10 Milano

Francesco Sforza invia condoglianze al protonotario Rolando e a Giovanni Filippo Fieschi per la morte del padre.

Reverendo domino Rolando, protonoctario, et Iohannifilippo de Flisco.
Havemo recevuta la vostra littera et inteso quanto ne scriveti del facto occorso della morte del magnifico vostro genitore, che respondendove dicemo che della dicta morte ne habbiamo havuto et havemo grande dispiacere et malenconia, considerato che nuy tenavamo lo predicto vostro genitore in quello locho de padre como tenavati vuy. Et si per denari, per robba o per sangue humano se potesse recuperare, posseti essere certissimi che noy non gli lassaressimo manchare niente. Ma considerato che a questo termino ciaschuna persona gli deve venire et è cosa destinata da Dio, ve confortiamo et preghamo strectamente vogliati tollerare questo caso patientemente et fare como degono li savy et valenti signori et homini et cossì lo confortiamo ad stare de bona voglia, che noy semper per vuy et per le cose vostre non faressimo altramente como per la persona et cose nostre proprie, che cossì le reputamo. Et de questo ne siati più che certissimi, perché, como lo dicemo in parole, semper lo trovareti in effecto. Et bisognando per vuy più una cosa che una altra, rechiedetini, che lo faremo de bonissima voglia, quanto faressimo per fratelli proprii. Mediolani, x ianuarii 1451.
Cichus.