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1457. Francesco Sforza ai nobili Inviziati e al comune e alla comunità di Paono 1451 gennaio 19 Lodi

Francesco Sforza auspica che la fedeltà dei nobili Inviziati e del comune e degli uomini di Paono perduri e che il conte Ottone Mandelli possa mettere in quella terra un podestà e riscuoterne le entrate.

Nobilibus de Invitiatis ac comuni et hominibus Paoni.
Havemo recevuto una vostra littera responsiva a quanto noy ve havemo facto dire per li nostri. Et inteso quanto ne scrivite, ve respondemo che per alchuni boni respecti non possiamo fare de mancho che non mandiamo ad effecto quello che per li dicti nostri ve fessimo dire a bocha et cossì vogliamo che mandiate ad executione, zoé che la fedelitate vostra et deli altri homini de quella terra remagna ad noy et che lo spectabile cavalero conte Otto da Mandello debbia et possa mectere in la dicta terra lo potestà overo officiale et percipere et havere le intrate d'essa terra. Et circa questo facto, questa è la nostra ultima et totale dispositione et voluntà, quale volimo et per la presente ve commectiamo debiate sequire et fare quanto è nostra intentione. Siché in questo non vogliate fare altra exceptione né replicatione, per quanto havite cara la gratia nostra. Laude, xviiii ianuarii 1451.
Cichus.