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1479. Francesco Sforza a Giovanni Botta, Gracino da Pescarolo e Bartolomeo da Correggio 1451 febbraio 3 Lodi

Francesco Sforza ordina a Giovanni Botta, Gracino da Pescarolo e Bartolomeo da Correggio, referendario di Pavia, che si diano più denari possibili a Luca Bertano, in modo da poter onorare l'assegnazione stabilita per i signori da Correggio.

Iohanni Botto, Gracino de Piscarolo et referendario Papie (1).
Lucha Bertano, exhibitore presente, retorna là per casone dele assignatione facte ad quelli magnifici signori da Coregio et per certo bono respecto et per bono facto voressemo fosse spazato prestamente quanto possibile fosse. Siché, havendo exhacto alcuni dinari, gli potereti dare et consignare et sforzarve ch'el porti qualche bona quantità de dinari o mandi alli prefati signori et in ciò usare ogni sollicitudine, cura et diligentia. Siché al presente per ogni modo habia bona parte o tucti dicti dinari, s'el se potesse, et cossì continuare sollicitamente, finché serà adimpita tucta la quantità, che fareti ad nuy cosa assay grata. Et fati per modo non siati culpati de negligentia e tardità alcuna, che ne rencreseria grandemente. Laude, iii februarii 1451.
Cichus.


(1) Identificato come Bartolomeo da Correggio (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 319).