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148. Francesco Sforza a Galeotto Ratti 1450 agosto 20 Lodi

Francesco Sforza ordina che Galeotto Ratti, capitano di giustizia, agisca contro tre persone accusate da Antonio Missaglia di avergli sottratto biade e altre cose.

Capitaneo iusticie (1).
Dilecte noster, Antonio, figliolo de Misaglia, maystro da arme in quella nostra cità, dice che al tempo dela libertà misser Pagano Prato, Iacomo del Ponzo et Lionardo Cicero, quali adesso sonno absenti, gli tolseno per forza certe biade et altre robbe, como sareti informato da lui. Pertanto, constandovi che cossì sia, ve commetiamo et volimo che contra li predicti faciati rasone et procedati contro d'essi in modo ch'el dicto Antonio consegua el debito suo. Laude, die xx augusti 1450.
Cichus.


(1) Identificato come Galeotto Ratti (cfr. SANTORO, Gli uffici, p. 144).